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11.03.19

Terapia anticoagulante orale: attenti a ciò che mangiamo

di Luca Pacciolla

I farmaci anticoagulanti hanno un ruolo molto importante nel ridurre il rischio trombotico.
In base alla modalità di somministrazione (per bocca o iniettabili), al meccanismo d’azione ed ai possibili effetti collaterali, si dividono in tre grandi categorie: anticoagulanti orali o cumarinici, eparine e nuovi farmaci anticoagulanti orali (NOAC o NAO).
Riferendoci agli anticoagulanti orali , è di fondamentale importanza non trascurare le possibili interazioni con gli alimenti (oltre che ovviamente con altri farmaci).

Gli anticoagulanti orali o cumarinici (Coumadin e Sintrom) si assumono una volta al giorno, preferibilmente alla stessa ora, meglio se lontano dai pasti, nelle ore centrali del pomeriggio o la sera prima di andare a letto.
Poiché la dose di farmaco necessaria è molto variabile tra i diversi individui, è necessario misurare il tempo di coagulazione attraverso uno specifico esame del sangue ( da cui si ricava il valore del noto INR), per verificare l’efficacia e la sicurezza del trattamento.

MECCANISMO D’AZIONE DEL FARMACO
Questi farmaci interferiscono con la vitamina K (fondamentale per l’attività dei fattori di coagulazione che servono per la formazione del coagulo).
Capiamo quindi come i cibi ricchi di Vitamina K ostacolino l’effetto del farmaco.

La vitamina K, di cui disponiamo anche come farmaco, è in parte introdotta con il cibo e in parte direttamente prodotta nel nostro intestino dai germi che normalmente vi abitano; questo ci consente di averne sempre la quantità necessaria. Solo eccezionalmente l’apporto di vitamina K non è sufficiente alle normali necessità dell’organismo.
Con una dieta regolare, equilibrata e soprattutto varia, molto raramente si hanno irregolarità di risposta agli anticoagulanti. Non è necessario, quindi, seguire diete specifiche durante la terapia anticoagulante orale e nessun cibo pertanto deve essere considerato "proibito" di per sé. Non ci sono motivazioni per abolire o ridurre l’assunzione di verdura e frutta. Questi cibi non alterano la risposta alla terapia, mentre sono in grado di aiutarci a non aumentare di peso e a regolarizzare l’intestino. Le verdure sono ricche di vitamine e sali minerali, elementi indispensabili per il nostro organismo. L’assunzione costante di verdure ci aiuta a mantenere nel giusto equilibrio l’azione anticoagulante del farmaco. A questo proposito è importante sottolineare che, nel corso degli ultimi anni, è stato dimostrato che coloro che assumono regolarmente verdure hanno anche un più basso rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari.
Si dovrà, invece, prestare attenzione tutte le volte che ci sottoporremo a qualche regime dietetico che vada a modificare le abitudini avute fino ad allora. In tal caso dovremo accorciare per alcune settimane l'intervallo tra i controlli dell'INR.
Coloro che devono iniziare diete specifiche per altre malattie (ad esempio il diabete) devono segnalarlo al loro Centro di riferimento. Infatti, variazioni importanti nel modo abituale di alimentarsi possono influenzare l’INR. Devono inoltre essere considerate eventuali situazioni in cui, per i motivi più diversi, (ascesso dentale, diarrea o altre malattie) si riduca in modo drastico per qualche giorno la quantità di cibo assunta. Queste situazioni infatti si possono associare ad un aumento eccessivo dell’INR.

RACCOMANDAZIONI DIETETICHE GENERALI

  • Ridurre il consumo di grassi soprattutto di origine animale, di bevande ed alimenti ricchi di zuccheri e assumere adeguate porzioni di frutta e verdura
  • Variare il più possibile l’alimentazione in modo da introdurre tutti i nutrienti necessari per il nostro organismo

ALIMENTI CONSENTITI CON MODERAZIONE

  • Alcolici. Interferiscono con la metabolizzazione epatica degli anticoagulanti. L’alcool è una sostanza tossica per il nostro organismo ed esistono nel fegato sistemi capaci di eliminarlo. Tuttavia, tali sistemi in parte sono gli stessi che eliminano i farmaci anticoagulanti. Quando assumiamo alcool rallentiamo l’eliminazione degli anticoagulanti orali aumentandone l’effetto. Di conseguenza ci sono buone ragioni per contenere l’assunzione di tutte le bevande alcoliche.
  • Alimenti ad alto contenuto di vitamina K (>100 mcg/100 gr) da assumere occasionalmente, in quantità limitate e mai associati tra di loro:
    • Spezie: prezzemolo, basilico, salvia, origano, erba cipollina.
    • Verdura: cicoria, lattuga, spinaci freschi, broccoli, cavolo, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles, rucola, verza.
    • Olio di soia.
    • Bevande: tè verde e tè nero.
  • Alimenti a medio contenuto di vitamina K (30-100 mcg/100gr) da assumere non più di due volte alla settimana in quantità ridotte e mai associati tra di loro:
    • Ortaggi: porri, sedano, peperoncino rosso, asparagi.
    • Frutta: kiwi, avocado, frutta secca (soprattutto pistacchi).
    • Semi: semi di zucca, pinoli.
    • Legumi: piselli, soia.
    • Condimenti: margarina, maionese.
    • Carni: fegato di bovino, fegato di maiale.
    • Tuorlo d’uovo.
    • Tonno sott’olio.
    • Cereali integrali (pasta, riso, crusca, farine, polenta).
    • Olio di mais, olio extravergine di oliva.
    • Caffè.

ALIMENTI CONSENTITI E CONSIGLIATI

  • Alimenti a basso contenuto di vitamina K (< 30 mcg/100gr) come:
    • Verdura: pomodori, melanzane, carote, zucchine, cetrioli, zucca, ravanelli, peperoni verdi, funghi.
    • Frutta: uva, pere, albicocche, mele, ciliegie, pesche, prugne, agrumi, melone, banane.
    • formaggi freschi come mozzarella, certosino, scamorza fresca, caciottine fresche, o 50 g di formaggi stagionati come il Grana o Parmigiano
    • Carne: maiale, manzo, pollame scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile. Adottare metodi di cottura come la griglia, il forno o anche in umido purché il tutto venga cucinato senza far friggere i condimenti.
    • Affettati: preferire quelli più magri (prosciutto cotto, crudo e bresaola) privati del grasso visibile.
    • Pesce: come tonno al naturale, crostacei (scampi, gamberi ecc..), molluschi (seppia, calamaro, polpo …).
    • Latte, preferibile se parzialmente scremato, latte di soia, yogurt di latte vaccino.
    • Cereali: pane, pasta, riso, pizza, crackers, mais.
    • Legumi: lenticchie, ceci, fagioli.
    • Erbe o piante aromatiche: capperi, aglio.
    • Albume d’uovo.



    CONSIGLI COMPORTAMENTALI
    Informare il medico curante circa l’eventuale assunzione di prodotti a base di erbe. Tali prodotti infatti presentano un contenuto non noto di vitamina K e di sostanze interferenti per cui possono influenzare anche in maniera considerevole il valore di INR. Alcuni infusi, in particolare quello di the verde, possono contrastare in maniera elevata l’azione degli anticoagulanti così come lo possono fare anche alcuni integratori a volte assunti sotto forma di tisane, e/o compresse (Ginkgo Biloba, Mirtillo, Fieno Greco, Ginseng, Coenzima Q, Gambo d’ananas, Iperico).
    Leggere le etichette dei prodotti, soprattutto per accertarsi del loro contenuto in vitamina K.

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Credo da sempre nella Medicina della persona e per la persona, quella che si concede il lusso di prendere e dare in egual misura (ricevere esperienza e offrire consapevolezza), quella che entra in punta di piedi nella vita dei pazienti senza pretendere di decidere per loro ma con loro;

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